Ogni Congresso è un’occasione per sparigliare le carte. Non è detto che accada, ma almeno l’occasione c’è e viene concessa ogni 4 o 5 anni. Solo per ques0to, viva i partiti che celebrano veri Congressi, e che si mettono costantemente in discussione.
I Congressi sono anche l’occasione per fare chiarezza su posizioni e ambizioni. Che non sempre è chiaro, nemmeno per gli aficionados, capire dove si sta andando a parare.
E così si scopre ad esempio che gli orlandiani, già bersaniani e già cuperliani, spolpati dalle emorragie a sinistra che soprattutto a Matera pesano parecchio, sono passati in meno di 4 anni dal dichiararsi fieramente contraltare del renzismo (e delle sue declinazioni locali) al consegnersi mani e piedi all’avversario, accettando senza colpo ferire di sostenere Polese nella corsa alla segreteria regionale. Polese che significa Pittella. Pittella, già da anni pienamente sostenuto dagli Antezza. Sul retrofront e la messa in coda alla corte di Pittella della componente che guida il partito cittadino, ci sarebbe assai da dire.
Come spiegheranno gli orlandiani ai propri elettori questo improvviso #cambiaverso? Se poi la gente si allontana dai circoli, e le piazze e le urne si svuotano, due domande sarebbe pure giusto porsele. Anche perchè – e non è nemmeno a prima volta – la posizione assunta sta scontentando molti proprio dentro quell’area.
E mentre allora Polese si avvia con il vento in poppa, forte dell’appoggio di tutto l’establishment e di un lavoro sul territorio che va avanti da anni in vista di questo obiettivo, l’area Frontedem candida Vittoria Purtusiello a provare a rovinare i piani del Governatore: donna, giovane, a-campanilistica in quanto nata a Policoro ma residente a Potenza, professionista a partita IVA, con un profilo di impegno politico maturato sul campo ma sempre con sufficiente indipendenza dai grandi centri del potere lucano.
E se sulla carta la forza di Polese è schiacciante, Vittoria sogna di fare lo sgambetto, specie se nessuno riuscirà a raggiungere il 50% dei consensi alle prossime primarie.
Missione difficile, ma non impossibile.
E tanto già basta per rianimare un partito fermo al palo da molto, troppo tempo.
1 commento
Ma non erano tre i candidati ?