CRONACHE DAL METAVERSO – 25 APRILE 2023 – UN RICORDO DELLE DONNE DELLA RESISTENZA – DEDICATO A BRUNA DRADI IL GIARDINO DE “LA CITTÀ DELLE DONNE” IN CRAFT WORLD

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CRONACHE DAL METAVERSO – 25 APRILE 2023 – UN RICORDO DELLE DONNE DELLA RESISTENZA – DEDICATO A BRUNA DRADI IL GIARDINO DE “LA CITTÀ DELLE DONNE” IN CRAFT WORLD

Lorenza Colicigno

Oggi 25 aprile, giornata che ricorda la Liberazione dal nazifascismo, è doveroso ricordare quanti e quante hanno contribuito con il proprio impegno personale al raggiungimento della libertà. Nella mia “Città delle Donne”, progetto didattico in Craft World,  ho dedicato il giardino dove le poesie ricordano il contributo di scrittori e scrittrici al superamento del divario di genere in letteratura e nelle arti in genere. L’obiettivo del progetto è liberare la memoria di tante donne dimenticate a causa dei meccanismi di conservazione, trasmissione e divulgazione delle produzioni artistico-letterarie.

Il giardino delle donne, dedicato a Bruna Dradi

Nel giardino delle donne, i/le visitatori/trici possono dialogare con le scrittrici che hanno contribuito alla riduzione del divario di genere in ogni campo, a cominciare da Christine de Pizan, che ne La Cité des dames (1404) condusse una dura polemica contro i pregiudizi contro le donne, fino alle scrittrici contemporanee, ricordate nella Fontana della memoria, attigua al giardino.

La fontana della memoria

Ma la dimenticanza del contributo delle donne alla vita socio-politica non è da meno, mi piace, dunque, in ogni occasione, evidenziare quante di esse si siano impegnate per il progresso politico, civile e culturale, agendo in difesa della democrazia. Tra queste sono da annoverare le donne partigiane, che, pur aborrendo la guerra, l’hanno combattuta in difesa della libertà. “Le donne partigiane combattenti furono 35mila, e 70mila fecero parte dei Gruppi di difesa della Donna. 4653 di loro furono arrestate e torturate, oltre 2750 vennero deportate in Germania, 2812 fucilate o impiccate. 1070 caddero in combattimento, 19 vennero, nel dopoguerra, decorate di Medaglia d’oro al valor militare.” (dal sito anpi.it).

Il Giardino de “La Città delle Donne” dedicato a Bruna Dradi

Tra le donne partigiane che dopo la Liberazione hanno proseguito la loro “battaglia” in difesa della libertà nella democrazia, di cui parte integrante è la memoria delle azioni che ne hanno posto le basi, è Bruna Dradi, che, nata ad Alfonsine il 13 luglio 1927, si è spenta a Pignola (Pz) il 9 dicembre 2010, partigiana italiana combattente, capo nucleo di 9 uomini, la prima donna a ricevere il grado di sergente. Cresciuta in una famiglia di antifascisti, dove le venne insegnato ad amare la pace e ad aborrire la guerra per gli orrori che inevitabilmente comporta, vide suo padre mandato davanti al plotone d’esecuzione per essersi rifiutato di sparare al nemico. Dinanzi alle violenze di nazisti e fascisti nei confronti di uomini, donne e bambini, nel 1944, a 17 anni, aderì al movimento partigiano, militando nella Brigata ” A. Tarroni”, dove si distinse per il coraggio dimostrato in azioni di guerra. Nei primi anni ’50, Bruna Dradi, per incarico del Partito Comunista, fu inviata in Basilicata, per organizzare il movimento per i diritti delle  donne, dando un importantissimo contributo all’emancipazione femminile in Basilicata. Qui sposò il Senatore del P.C.I. Donato Scutari, con cui ebbe due figli, Sergio e Piero.

 

 

La poesia di Luigia Bimbi ci interroga sul senso della guerra e della memoria

Io, donna soldato

Che ne è stato della nostra guerra,
della donna soldato
che ha combattuto lassù,
fra le montagne?.
Nulla. Freddi sentieri muti
solcano il verde e fuggono,
laggiù,
verso la valle.
Ma io non vedo e non sento
battiti di cuori in lotta.
L’oblio ha bruciato
anche i ricordi.
Li ha buttati nel fango
dei sentieri muti,
come mondezza.
Li ha relegati nei libri,
dai quali vengono divelte
intere pagine di Storia.
Avevamo ragione o torto?
Ho creduto fosse ragione
la mia, di donna soldato,
allorché combattevo il fascista
il tedesco invasore,
armati d’odio e di superbia folle?
Ho sbagliato forse?
Meglio restare, statue di cera,
ad aspettar che il fuoco del nemico
ci bruciasse dentro
l’alma e l’orgoglio?
Non lo ha detto anche Dio?:
porgi l’altra guancia, o uomo!
Ma non è giusto.
Non quando, passi d’uomini
pesanti come clave,
si abbattono sul capo di un popolo
che invoca solo libertà e pace
per la sua terra.
Li ascolto, i tanti sapientoni,
detrattori di questo mio passato.
Io, donna soldato.
Li osservo, assisi sulle poltrone
del comando,
nuovi padroni, nuovi invasori
del mio presente.
Han le facce rugose, sono vecchi,
ma i loro sentimenti son gli stessi
di allora.
Costoro parlan di noi come di feccia,
così com’era un tempo
che io speravo, ormai finito.
Noi che abbiam mangiato fango
sui sentieri dei monti
mentre loro uccidevano innocenti
senza pietà.
Noi che abbiam patito torture e morte
nelle loro prigioni
che abbiamo imbracciato i fucili
solo per sete di libertà.
Io, donna non più soldato,
raccoglierò quelle pagine ingiallite,
lacerate e calpestate dagli stessi piedi,
pesanti come clave,
pagine che raccontano di giovani
obbligati alla guerra
per amore di pace.
Una pace che dobbiam difendere
coi denti,
strappar con forza dalle grinfie
di questi untori,
cui l’oblio degli uomini
senza memoria
ha consegnato le redini
del mondo.
Noi donne, portatrici di vita,
difendiamola, questa pace!
Proteggiamola dai profeti falsi,
dai conflitti inutili,
dalle vecchie ciabatte riciclate.
Solo così, il frutto
del nostro ventre generoso,
potrà crescere
nella piena coscienza
del valore umano,
un dono troppo grande.

Questa poesia di Luigia Bimbi, dedicata alle donne- soldato della Resistenza, ci interroga sul senso della scelta delle donne di prendere le armi e si conclude con un inno alla pace, un invito a non prendere più le armi. Un invito che, purtroppo, non sembra poter essere accolto, perché, drammaticamente, la pace ha ancora bisogno della guerra. Una tragica verità, di fronte alla quale la storia continua a porci. Ma, sempre e comunque, l’augurio deve essere che la pace diventi una scelta condivisa e difesa in libertà e in democrazia.

Questa la sitografia consultabile per meglio conoscere e ricordare Bruna Dradi:

https://www.anpi.it/biografia/bruna-dradi

https://it.wikipedia.org/wiki/Bruna_Dradi#Biografia

accadde…oggi: nel 1927 nasce Bruna Dradi, partigiana e prima donna sergente della repubblica italiana, di Anna Martino

https://www.wikiwand.com/it/Bruna_Dradi

Bruna Dradi / Capo nucleo uomini n.9 / Sergente

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Sull' Autore

Nata a Pesaro nel 1943, vive dal 1948 a Potenza. Già collaboratrice Rai e poi docente di Lettere, svolge dal 2000 attività di scrittrice e giornalista. Ha pubblicato quattro sillogi liriche: "Quaestio de Silentio" (Il Salice, Potenza 1992), "Canzone lunga e terribile" per Isabella Morra (Nemapress, Alghero 2004), “Matrie” (Aletti, Roma 2017), “Cotidie” (Manni editore, 2021). E' autrice di saggi letterari, tra cui "Pirandello tra fiction e realtà" (in AA.VV, Letture di finzioni, Il Salice, Potenza 1993), "Percorsi di poesia femminile in Basilicata" (in Poeti e scrittori lucani contemporanei, Humanitas, Potenza, 1995), “Il ruolo delle donne-intellettuali nelle società antiche” (in Leukanikà, XVI, 1-2, 2016). Appassionata dei dialetti e delle tradizioni lucane, è co-autrice dei testi "Non per nostalgia - Etnotesti e canti popolari di Picerno" (Ermes, Potenza 1997) e “Piatti Detti e Fatti della cucina lucana” (Grafiche Metelliane); per la Consigliera di Parità della Provincia di Potenza ha curato il testo “Quel che resta di ciò che è detto”, analisi della condizione della donna nella cultura contadina lucana. Sintesi delle sue lezioni come docente di scrittura creativa sono state pubblicate in volumi curati dalle Istituzioni culturali per le quali ha svolto quest'attività (Scuole, Biblioteche, Archivi di Stato). Con l’Associazione “ScriptavolanT” ha curato numerosi corsi di scrittura creativa, collaborando anche alla redazione del romanzo collettivo “La potenza di Eymerich”, a cura di Keizen. Sue poesie e racconti sono pubblicati in numerose opere collettive. Per Buongiorno Regione, rubrica del TGR Basilicata, ha curato interventi sulle tradizioni popolari lucane, sulla stampa lucana d’epoca e sulle scrittrici lucane. Per il sito www.enciclopediadelledonne.it ha pubblicato i profili di scrittrici lucane, come Laura Battista, Giuliana Brescia, Carolina Rispoli. Come wikipediana, è parte, in particolare, del progetto in progress “Profili di donne lucane”. In Second life ha curato la redazione del romanzo collettivo “La torre di Asian”. In Craft World e in Second life, come presso scuole e altre istituzioni, tiene corsi di scrittura letteraria. Il progetto-laboratorio “La Città delle Donne”, realizzato in Craft World, ospita i profili di 86 poete di tutti i tempi, tra cui alcune Lucane, ed è frequentato da scuole e cultori.

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