CRONACHE DI CARTA – Viaggio nell’universo della scrittura – L’Attesa del passato di Emilio Lastrucci, tra bellezza e passione civile
Lorenza Colicigno
La silloge lirica Attesa del passato, ultima pubblicazione di Emilio Lastrucci per le edizioni Pensa Multimedia 2022, descrive nel titolo il punto di vista del poeta sulla vita e sulla poesia. Sembrerebbe esclusa la prospettiva del futuro, essendo immerso il poeta nel recupero memoriale dell’intenso amore che lo lega da sempre, atque in perpetuum, ad Eterea. Musa, ninfa, femmina che parla i linguaggi molteplici della natura, nelle sue infinite forme terrestri e celesti, equoree e montane, caduche e perenni, Eterea domina la memoria e i sensi del poeta, è lei che ne fonde l’essere in un unico e totale desiderio, desiderio fisico e spirituale a un tempo, impedendogli di uscire dal cerchio presenza/assenza per avviarsi verso nuove avventure o, forse, assecondandone il permanervi come unica possibilità di riconoscersi.
La copertina della recente pubblicazione di Emilio Lastrucci “Attesa del passato”
Nell’attesa spasmodica di un ritorno a felicità conosciute e disperse, si insinua la coscienza di una speranza ogni volta più vana/di riconquistare il passato. Tale coscienza genera l’incipit della lirica XXII (pg.51), con l’energia di quel Cerco, più forte di un imperativo, ma più vicino a un sotteso condizionale, il cui effetto è quello di scoprire, appunto, quanto possa apparire impossibile riconquistare il passato, quanto lo sia il ritorno, pur nel perenne ciclo delle stagioni, infuocato miracolo, destinato ad eclissarsi […] sullo specchio notturno/del mare increspato.
La lirica XXIX (pg.69) ripropone l’ansia del poeta di andare oltre il passato, per ripiombarvi con quel Forse domani, la cui prospettiva temporale si annulla nella dimensione di un’epifania impossibile. Non è, tuttavia, allo sguardo, abbacinato dalla luce degli occhi di lei, che il poeta affida il prezioso bagaglio di un’esperienza d’amore totalizzante al punto da fondere passato presente e futuro in un unico acronico orizzonte, sono, infatti, le sensazioni uditive a sfondare la barriera dell’impossibile, è l’ascoltare una cetra apollinea, melodie suadenti, echi sordi di parole. Un qualcosa di perenne, dunque, attraversa tutta le silloge, e cioè la fiducia che il divino scintillio della sapienza/sprigionerà faville di saggezza/dalla tua voce stentorea di Maestra.
Poesia e sapienza, amore e passione, si attualizzano nell’irrompere della vicenda di Samir, della sua lettera all’amata – poesia assoluta oltre ogni tecnica poetica -, esemplare vicenda di attesa e di perdita, che rimanda alle radici del mito da un lato, alla cruda realtà delle odierne (ma perenni) migrazioni dall’altro.
Da un abisso d’afasia (pg.10), dunque, scaturisce nel suo percorso umanissimo il poeta, come amato latore di incanti,/loquace cantore di pace, e lo stesso poeta ci svela di aver ritrovato il senso e il valore della parola nell’opporsi agli eloqui spenti dei poeti d’occasione/nelle lande inondate da tetro silenzio,/ fu allora, ora è certo,/che iniziai ad aspettare il passato,/ascoltando le voci degli avi, / calpestando fra i solchi segnati,/dalle diuturne fatiche,/ da sofferenze viepiù inascoltate,/mi slanciai in frementi riscosse,/seguendo il richiamo di genti lontane.
La profonda fede nel valore della poesia, l’identificazione tra amore e sapienza, tra coscienza e poesia hanno, dunque, reso possibile e favorito il passaggio dal silenzio alla voce, dall’assenza alla presenza ardita del latore di incanti e del cantore di pace.
Se nella presentazione Emilio Lastrucci parla del dolore come della cifra di massima parte della silloge, precisa anche che si parla del dolore come consustanziale alla poesia in quanto esperienza umana e forma espressiva di sé (dalla Presentazione), non come specchio del proprio individuale e intimistico lamento, bensì, dunque, come canto corale e civile.
Per questa missione, per la quale da semplice artigiano della parola, offre in sacrificio la sua sofferenza ad ogni altro stato d’animo quale nutrimento dello spirito di chi ne ascolta la voce, per permettere a questi di elevarlo e cogliere così con sguardo più esteso la meravigliante bellezza del mondo e la sua tragica essenza (dalla Presentazione), il poeta si affida a una lingua e a uno stile aulico, come si addice alla musa ispiratrice, Calliope, la musa della poesia epica – in cui Eterea ha la sua radice – invocata nel Prologo aulico (pg.7), musa in cui Bellezza e Virtù, intesi come valori di civiltà, si fondono.
Emozioni, sentimenti, visioni che affiorano dalla lezione greca antica, sia poetica sia filosofica – ancora forte nella nostra terra e nella nostra civiltà -, spingono il poeta verso l’identità del vate e come tale egli eleva il suo canto oltre la transitorietà del presente, affidandosi alla natura generatrice e alla generatrice poesia.
Emilio Lastrucci
Emilio Lastrucci, studioso accademico di chiara fama, ha svolto da sempre un’intensa attività di produzione letteraria e critica, segnatamente in ambito poetico, nel quale ha conseguito premi e riconoscimenti prestigiosi, nonché riscontri significativi da parte della critica e una crescente affermazione fra il vasto pubblico. Nell’ultimo decennio l’interesse per la sua opera si è progressivamente esteso anche in campo internazionale. Le sue sillogi hanno acquisito, infatti, notevole risonanza in molti Paesi stranieri e sono state tradotte o in corso di traduzione in diverse altre lingue (inglese, francese, greco, russo, portoghese). Tra le sue raccolte poetiche più recenti precedenti ad Attesa del passato si ricordano Poesie scelte, Anicia, 2011, Semi alati , Pensa Multimedia, 2019, Rapsodia dell’effimero, Pensa Multimedia, 2021. Nei settori della critica letteraria, filosofico e delle scienze umane ha prodotto quasi un migliaio di contributi, pubblicati su riviste scientifiche, quotidiani e periodici a livello internazionale, nonché circa 50 monografie, redatte o tradotte anche in altre lingue. Si è occupato, in particolare, di questioni relative ai processi di natura psico-linguitica, all’analfabetismo funzionale, alla comprensione dei testi e alla promozione della lettura, al valore educativo della poesia, all’educazione al linguaggio poetico e alla scrittura poetica.