DON GIUSEPPE DE LUCA: INTELLETTUALE E EDITORE CORAGGIOSO

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BY LEONARDO PISANI Leonardo Pisani

Una figura intellettuale prestigiosa quella di Don Giuseppe  De Luca e, che oltre alla sua missione pastorale di  prete, fu anche  un editore e raffinato scrittore nato  a Sasso di Castalda (Potenza) il 15 settembre 1898 da Vincenzo e Raffaella Viscardi. Trascorse la fanciullezza a Brienza, piccolo borgo poco distante da Sasso, in casa della nonna materna, dopo la prematura morte della  madre, colpita da febbre puerperale. Su De Luca si è detto molto, tante definizioni: L’amico dei letterati e degli artisti, il generoso sostegno di storici e filologi, il suscitatore di un’ideale accademia di dotti con un’editrice così paradossalmente antieconomica, le Edizioni di Storia e Letteratura, da essere sempre sull’orlo del naufragio e del fallimento. 

 Giuseppe De Luca, Giuseppe Ungaretti e Alfredo Schiaffini nel 1937


Giuseppe De Luca, Giuseppe Ungaretti e Alfredo Schiaffini nel 1937

Poi definito anche  il confidente, l’ispiratore e il ghost writer di politici di vari schieramenti, da Giuseppe Bottai a Luigi Sturzo, da Alcide De Gasperi a Palmiro Togliatti, da Franco Rodano ad Adriano Ossicini. Oppure ancora lo scopritore di una “scienza nuova”,: la storia della pietà, dove  l’uomo sente presente Dio e lo esprime nei modi  più variegati , dalle poesie raffinate di un Petrarca alle canzoncine spirituali, alle religiosità popolare.

Iniziò  gli studi  in seminario con i gesuiti nel 1909 a Ferentino,  poi  a Roma  nel Collegio germanico-ungarico e completati   al Pontificio Seminario Romano Maggiore, conseguendo al contempo, nel 1917, la licenza al Liceo Ginnasio Torquato Tasso.

Appassionato di storia e filologia si iscrisse alla Facoltà di Lettere dell’Università di Roma, frequentando anche  un corso di Paleografia all’Archivio Vaticano. Alla Sapienza ebbe l’occasione di stringere amicizie e rapporti  intellettuali con molti  docenti conosciuti nel corso degli studi, come Vittorio Rossi,  Gaetano De Sanctis, Ettore Pais, Giovanni Gentile.. In seguito anche con intellettuali come   Giovanni Papini, e Benedetto Croce.

Per la  sua  capacità diplomatica  De Luca svolse un importantissimo ruolo di mediatore, sia all’interno delle gerarchie cattoliche (con un ruolo di collegamento fra Curia Romana, Segreteria di Stato e Sant’Uffizio) che dalle istituzioni ecclesiastiche verso l’esterno, quale mediatore tra la Curia romana ed esponenti di primo piano  del mondo politico come Giuseppe Bottai Alcide De Gasperi, Franco Rodano e Palmiro Togliatti. Nel 1943, su iniziativa del cardinale Montini, fu insignito l’onorificenza di Prelato d’onore di Sua Santità Pio XII. Importantissimo l’incontro  nel 1954 sfociato poi in una solida amicizia nel con  

Il cardinale Angelo Roncalli, Patriarca di Venezia, che quattro anni  dopo sarebbe asceso al pontificato come  Giovanni XXIII.
Sarà proprio una iniziativa del sacerdote lucano , grazie alla mediazione offerta da Togliatti, che nel 1961 fornirà a Nikita Chruščëv l’occasione dell’invio di un telegramma d’augurio per gli 80 anni del Pontefice, un atto distensivo che  segnare l’inizio dei rapporti diplomatici tra l’Unione Sovietica e il Vaticano.

Importantisssima l’iniziativa come editore con la fondazione nel 1941 della casa editrice “Edizioni di Storia e Letteratura”, che darà inizio le sue pubblicazioni due anni dopo, in un’ardua linea editoriale che il suo ideatore, molto più tardi, avrà a definire come l’intento molteplice di: […] prestar aiuto a quei giovani di maggior ingegno, i quali avessero ardito incamminarsi verso studi più ardui e meno redditizi, tanto più meritori e necessari quanto meno rimeritati e più rari;

[…] mettere in grado i maestri più insigni, perdurando lo sconvolgimento di ogni valore più sacro e di ogni missione più disinteressata, di dar l’ultima mano, e avviarli alla pubblicazione, ai lavori di tutta una vita, così come esigevano la dignità del loro studio e la ricchezza stessa dei loro risultati.
[…] tener alta l’indagine storica e letteraria, e risollevare erudizione e filologia; non senza mirare a un compito che in Germania e in Inghilterra non fa meraviglia, mentre in Italia ne fa ancora e di molta: unire cioè filologia profana e filologia sacra in una filologia unica, che di fatto è unica nei filologi degni del nome. »

Le  sue Edizioni intendevano tener un impegnativo equilibrio tra diverse angolazioni culturali, su versante sacro e su quello profano: « Le Edizioni non sopportano preponderanza di sacro sul profano, o viceversa, e neppure preponderanza dell’internazionale sul nazionale: restano fedeli allo loro origine, italiana e di italiani, ma nel grande senso che ha l’Italia nella civiltà »

L’idea monumentale di De Luca, per mancanza di fondi e sostegno, tardò a sortire effetti concreti. Solo nel 1951 si avrà la pubblicazione del primo volume di un ‘”Archivio italiano per la storia della Pietà”, grazie al sostegno economico garantitogli, a titolo personale, dal Cardinal Montini, futuro Papa Paolo VI. Tra gli autori pubblicati si ricordano Giuseppe Billanovich, Gaetano De Sanctis, Carlo Dionisotti Peter Dronke, Eduard Fraenkel,  Tra le altre pubblicazioni, sono da segnalare la rivista “Archivio italiano per la storia della pietà”, l’Edizione nazionale dei testi umanistici, quella delle opere di Pietro Verri e la collana editoriale “Studi e testi del Rinascimento europeo”, emanazione editoriale dell’Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento.

La casa editrice ha in catalogo una serie di epistolari e carteggi di illustri personaggi del Novecento, tra cui ,Antonio Baldini, Carlo Bo, Giuseppe Bottai,  Benedetto Croce, , Aldo Palazzeschi, Giovanni Papini, Giuseppe Prezzolini, Luigi Sturzo, Giuseppe Ungaretti, i papi Angelo Roncalli e Giovanni Battista Montini.

Nel 1962 fu ricoverato d’urgenza per sottoporsi a un intervento chirurgico: ricevuta il 12 marzo la visita in ospedale di Papa Giovanni XXIII, Giuseppe De Luca morì il 19 marzo 1962. La sua immagine è stata immortalata dallo scultore Giacomo Manzù nella “Porta della Morte” realizzata per la Basilica di San Pietro.

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