Ci siamo. L’anno per il quale abbiamo sofferto e sognato in tanti, che pareva un lontanissimo miraggio, é arrivato. Una bella cabala di numeri mi girano in testa da stamattina. Con molti 9.
Il 19 gennaio del 2019 ci sará la cerimonia inaugurale a Matera che sará il via alle danze. Il 9 gennaio del 2009, esattamente 10 anni fa, ci lasciava Cecilia Salvia. Se non sapete chi era cercate nella storia amministrativa e culturale di questa regione: funzionario pubblico di eccelsa competenza, dalla quale ho maldestramente provato ad imparare le poche cose che so; donna attenta alle altre donne, sostenute con politiche pubbliche preveggenti e originali; amica di rara intelligenza e ironia, frequentata per un tempo troppo breve ma inciso a fuoco nella mia storia di crescita professionale e personale. E infine, “figura politica” che nelle sue scelte di direzione amministrativa sapeva guardare lontano. Sua – e difesa con accanimento da chi non amava le innovazioni – l’iniziativa con la quale una gran parte degli operatori culturali lucani sono stati chiamati a mettersi in gioco per formare figure professionali dello spettacolo e dell’arte. Quella Short List Cultura che fra il 2004 e il 2006 rimescolò le carte e costrinse gli operatori a guardarsi fra loro, e a riconoscersi come tali. Una iniziativa madre del progetto Visioni Urbane, che pure Cecilia seguì per un pezzo, prima che un destino ingiusto e cieco ce la portasse via. E da Visioni Urbane é stato buttato il primo seme della lunga cavalcata che, traendo le mosse dal sogno di un gruppo di giovani materani, ci ha portato fino al 17 ottobre 2014 e fino ad oggi, al 2019.
Se ci penso, penso anche che Cecilia é da qualche parte, lì nell’iperuranio, a guardarci sorridente mentre portiamo a compimento la sua lunghissima visione, per una regione che ben poco altro ha saputo fare, per la sua sopravvivenza economica e sociale. Se é vero che rischiamo continuamente di essere smembrati e accorpati ad altre regioni, che siamo sul punto di sparire come entitá geografica e politica, forse é nella stessa direzione di Cecilia Salva che vale la pena guardare e investire senza risparmio.
Matera 2019, in questo senso, deve essere solo l’inizio. Il portale sontuoso di accesso ad un altro futuro, che investa massicciamente sulle politiche culturali e su tutti gli infiniti addentellati e fallout che può portarsi dietro: politiche giovanili, politiche per l’occupazione, per il turismo, perfino per l’agroeconomia.
Il 2019 é stato il risultato di un processo di persone, tantissime persone, le forze migliori di questa regione. É viva in tutti noi la convinzione che siamo seduti sulla nostra fortuna, e il percorso nato nel 2004 e arrivato fino a oggi dimostra che occorre guardare lontano, al 2029 e oltre. Negli anni fra il 2011 e il 2014 abbiamo vissuto tutte le utopie, compresa quella di una unitá e pacificazione di campanile che una politica priva di qualunque lungimiranza é stata incapace di perseguire, anzi ha spezzato con grande stupiditá e cortissima visione provinciale.
Guardaci ancora, Cecilia. Facci sentire il peso della tua mano sulle nostre teste, negli anni a venire. Di errori ne abbiamo fatti tanti, di strade sbagliate ne abbiamo imboccate più d’una. Ma siamo arrivati, strappati e infangati, a quel portale scintillante che ci traghetta verso il futuro. Adesso dobbiamo non perdere più la strada.