Niente enfatizzazione e nessuna sottovalutazione: la zes unica può rappresentare uno strumento di crescita ma deve essere potenziata proprio neI meccanismi nuovi che sono stati declinati a livello teorico. La semplificazione è uno di questi, perché nonostante la prova degli sportelli unici ancora esistono zone e prassi dove, per ottenere le autorizzazioni, bisogna sudare. Stessa cosa per le procedure riguardo l’export e via dicendo. Un secondo strumento ,che nuovo non è, ma che è essenziale per la crescita delle imprese nelle aree destinate allo sviluppo del Sud, è quello finanziario. E qui il presidente della Confindustria lucana, Francesco Somma, ha giustamente osservato che le sole agevolazioni finanziarie non bastano a colmare il gap di competitività e quindi non sono da considerare esaustive. Il ragionamento del presidente dell’associazione confindustriale è che c’è bisogno di uno sforzo corale in tutti i settori, ad iniziare da quello automotive nel quale, va detto chiaro e tondo, che occorre un preciso impegno di Stellantis a garantire volumi produttivi adeguati e soprattutto a coinvolgere le imprese dell’indotto. Solo in questo caso, per Somma, si potrà evitare che quello che viene messo da un lato finisce solo col compensare quello che viene tolto dall’altro. Una posizione chiarissima , concreta e spendibile, che contrasta vistosamente con l’andazzo delle promesse e degli annunci politici tendenti a vedere sempre il lato buono degli avvenimenti. E qui viene il cuore della posizione degli industriali, che è quella di pretendere un tavolo permanente per seguire non solo la vicenda Stellantis, ma l’intera politica industriale , con pacchetti incentivanti a misura di territorio. Problemi come la riduzione della bolletta elettrica delle imprese debbono trovare in loco una soluzione creativa e innovativa, che porti una incentivazione verso i luoghi della produzione e quindi del lavoro e dell’occupazione. Insomma una denuncia con toni cortesi ma fermi, come è nello stile del personaggio. Il problema è che arriva in un momento in cui la testa dei politici è rivolta all’appuntamento elettorale e ,per alcuni, bisogna acchiappare quello che di buono passa il convento. Né dalle opposizioni si sollecita più di tanto a strutturare una proposta, ritenendo che essa debba essere argomento di competizione per le urne. Se questo è l’atteggiamento, abbiamo perso in partenza. Si faccia l’impossibile per mettere i punti sulle i di una politica industriale che è stata tanto declamata e del tutto inapplicata. Rocco Rosa
