Le ultime rilevazioni statistiche parlano di una sanità lucana che è tra le meno indebitate d’Italia, che ha un tempo medio di pagamento abbastanza soddisfacente e che migliora di anno in anno i suoi conti . La stretta c’è , ma qualcuno dice nel posto sbagliato. Non si stringe sempre alla cintola dove c’è un po’ di ciccia da togliere, ma qualche volta alla gola, dove si rischia di strozzare il malato .E’ il caso di alcuni servizi, cui è stato dato l’ordine di risparmiare e quest’ordine è applicato così pedissequamente da trasformare la natura stessa del servizio, e da farlo diventare discrezionale, autoritario e profondamente ingiusto. Due gli esempi: i presidii medici e sanitari per gli invalidi e il sistema di certificazione dell’inabilità. Parliamo dei presidii sanitari. Quando uno si accosta allo sportello delle due Aziende , di Potenza e di Matera, i più si fanno il segno della croce, sperando che l’interrogatorio vada bene. Un paio di scarpe ortopediche? Perché un altro?? Basta quello che hai!.portalo dal calzolaio!!!. Si, ma nel frattempo mio padre che cosa si mette? Tralascio la risposta. Quello che era un segno di civiltà è diventato il luogo delle elemosine: hai diritto ad un letto girevole? Ti diamo quello che si gira a mano!, si, ma mia madre quando è sola come fa, se non riesce manco a girarsi. –E’ per questo che ti diamo la 104, per stare sempre vicino all’ammalata.- E a fare la spesa chi ci va:Lei?
Due esempi tra mille. Dalla sedia non si muovono neanche se li schiodi. Non vanno a rendersi conto, non hanno una task force di medici che girano per rendersi conto delle situazioni ,non hanno trovato dei sistemi per evitare che ogni mese, per le stesse cose, si debba fare la stessa interminabile trafila, non hanno trovato un ricettario per sei mesi, salvo che il paziente non muoia e con l’obbligo , nella circostanza di restituire il tutto all’azienda, non guardano niente se non le carte. E se non le hai per dimostrare la fondatezza della tua richiesta sono ..azzi amari. Devi andare dal fisiatra, fare la fila, spiegargli le cose e , quando lui si rende conto della tua ragione, farti fare un certificato nel quale il medico scrive al collega o all’impiegata dell’Ufficio presidii che il suo culo non corre rischi.
Passiamo ad altro. Se devi sottoporti a visita di invalidità devi portare i documenti. E questo è giusto. Ma se porti i documenti ad una commissione che ti accertano la invalidità totale perché bisogna poi rifare la stessa trafila per la 104? Il certificato dovrebbe bastare o no!
Ecco, fa piacere che la sanità lucana stia in salute: però non a danno della salute dei più deboli. E qui non ci vogliono i tetti, budget, ecc. perché sono gli ultimi, i più sofferenti e spesso quelli che non possono alzare la voce, ma solo pregare sottovoce il Padreterno che accorci le loro sofferenze.
Umanizzare il rapporto con chi soffre è una grande priorità che la sanità dovrebbe perseguire. Ma di questo nessuno parla.