Audito, in Iv COMMISSIONE REGIONALE, il sindaco di Stigliano sulle problematiche riguardanti l’Ospedale “Salvatore Peragine”.
Franco Micucci ( nella foto) è partito dalla storia del nosocomio, sorto negli anni ’60 per tutelare la salvaguardia della salute degli abitanti l’area della collina materana. “All’epoca – ha detto Micucci – il solo Comune di Stigliano contava 12.000 abitanti, lo stesso numero, pressappoco, di quelli che oggi risiedono sull’intero territorio. L’ospedale, nel corso degli anni, è stato declassato, divenendo ospedale distrettuale e mantenendo i servizi per chi è in stato di cronicità ed il sostegno alla cura. Chiuso il laboratorio di analisi, ridimensionato il pronto soccorso, chiusi reparti di primaria importanza, vedi ortopedia, ginecologia e, soprattutto, la chiusura della lungodegenza. Dirigenti che lavorano altrove ed una molteplicità di bandi che non hanno avuto esito. Allo stato attuale, un solo primario per l’assistenza di primo soccorso. Nessuna risposta – ha rimarcato Micucci – alle reiterate proteste da parte dell’Azienda sanitaria negli atti, tantomeno nei fatti. Da rilevare che l’ospedale di Stigliano è capofila SNAI, vale adire Strategia nazionale Aree Interne, considerando “interne” quelle aree caratterizzate da una significativa distanza dai principali centri di offerta di servizi, in particolare quelli relativi all’Istruzione, Mobilità e Servizi socio-sanitari. Settori, evidentemente, che non hanno trovato le giuste risposte per raggiungere l’obiettivo fondamentale dello sviluppo della coesione territoriale con una politica diretta al miglioramento della qualità dei servizi ai cittadini e delle opportunità economiche nei territori interni, evitando il rischio marginalizzazione. Tutto questo contemplato per la prima volta, con Stigliano in prima fila, nel programma nazionale di riforma (PNR) del 2014 e poi ridefinito con l’accordo di partenariato 2014-2021. Resta il fatto che il nosocomio di Stigliano, pur avendo svolto un ruolo di grande efficienza durante il periodo pandemico, resta al palo, non tenendo conto del fatto che lungodegenza e hospice non devono assolutamente essere messe in discussione, così come vanno rivalutati, altri due capisaldi degli ospedali Snai: il Centro diurno per malattie neurovegetative e la figura dell’infermiere di comunità. VI è, poi – ha continuato il Sindaco – la problematica legata ai rilievi sismici relativi agli ospedali di Comunità ed anche in questo caso non è dato sapere l’esito dei controlli effettuati dai tecnici Asm e facenti capo ad Invitalia. Noi attendiamo – ha concluso il sindaco Micucci – legittime risposte, altrimenti ci vedremo costretti a seguire altre strade, cercando la possibilità di far accogliere le nostre richieste in virtù delle esigenze delle nostre esigenze, onde evitare la deportazione di un intero territorio”.
