Nell’interesse generale non è male che il Governatore Bardi stia cercando di recuperare alla causa il primo dei non eletti in Forza Italia a Matera, dopo le traversie cui è stato costretto l’interessato, Ing. Acito, assessore per qualche giorno e poi di nuovo fuori squadra. Con I fianchi scoperti da tutti i lati in quanto a professionalità di un certo peso,il Presidente aveva bisogno di questa persona, anche dopo la uscita clamorosa, in sua difesa, del capogruppo di Forza Italia, Piro. Si tratta di capire se la nomina a consulente sia legittima in forza di una norma che vieterebbe incarichi per due anni da parte della Regione a quanto hanno ricoperto ruoli apicali. Che poi l’incarico l’abbia tenuto per una sola settimana, la legge non va per il sottile e il problema esiste e bisogna superarlo. In Forza Italia , risolto questo problema, non ci sono altri mal di pancia, anche perchè il capogruppo Piro non è affatto intreressato ad un incarico e tutto lascia pensare che Bardi potrà avere il via libera del suo gruppo per la sistemazione dell’Ufficio di Presidenza con il vertice affidato a Baldassarre. Bisognerà vedere se la Lega accetterà di perdere la postazione e se e quanto si schiererà a difesa di Cicala la cui posizione si è indebolita non solo per il venire meno della Sileo dal gruppo della Lega ma anche e sopratutto per l’insoddisfazione che da più parti si è registrata sulla sua debole e contraddittoria conduzione, come più volte rimarcato dal capogruppo di Forza Italia, Piro, oltre che dalle forze di opposizione. E’ più probabile che proprio la Lega che aveva rivendicato tre assessori grazie all’arrivo di Vizziello,oggi capisca di non potere forzare la mano a seguito dell’uscita dal partito della Sileo, per cui è difficile che possa azzardare una manovra ostruzionistica per impedire l’elezione di un Presidente che non sia Cicala, anche perchè è da mettere in conto che l’assessorato dato a Fanelli è quello di maggiore peso in giunta. Così che almeno sul piano degli equilibri , non c’è da temere un nuovo azzoppamento dell’esecutivo, mentre del tutta aperta è la questione del rapporti tra il presidente e la sua maggioranza, ormai affrancata dai tutori romani e orientata a decidere vis a vis con il Presidente, senza più intermediazioni romane. Il fatto nuovo è veramente questo, e cioè l’intenzione di alcuni consiglieri, vedi Leone, Zullino, Vizziello, di scardinare l’impostazione verticistica che il presidente si è data e di creare un meccanismo di decisione che coinvolga direttamente I consiglieri. No alla gestione verticistica e personalistica, no al ridimensionamento degli assessori, no ai direttori generali che prendono rodini dal capo di gabinetto: la seconda parte della legislatura è quella in cui si gioca il futuro dei singoli consiglieri. E quel futuro ognuno intende giocarlo con le armi che ha, non delegandolo esclusivamente ad un Presidente che , volente o nolente, non è destinato a rimanere in Basilicata. Rocco Rosa
IL VERO OGGETTO DEL CONTENDERE E’ IL VERTICISMO DI BARDI
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