L’atteggiamento del governo regionale sulla disastrosa alluvione in Romagna è imbarazzante . Al colpevole silenzio dei giorni dell’emergenza, che ha mantenuto in stand bay la macchina lucana della Protezione civile che pure è efficiente e funzionale, stanno seguendo iniziative minimali ed estemporanee che non colgono le vere esigenze della comunità interessata. Il tutto condito da una fuorviante retorica sui disastri ambientali e da una ipocrisia propria di quella parte politica che, auspicando la salvaguardia dell’ambiente, in verità continua tutti i giorni a metterlo sotto i piedi. Bisogna dare ragione a quanto i Verdi di Basilicata vanno sostenendo da tempo e che cioè questa Giunta regionale , che va a gas e petrolio, non ha titolo per parlare di salvaguardia del territorio perchè lo sta distruggendo con le sue scelte. Un dossier in formazione ha già messo in fila numerose autorizzazioni di impianti in aree idogeologiche ad elevato rischio di frane. Una per tutti la discarica autorizzata sotto Guardia Perticara, che , già di per sè pericolosa per il tipo di rifiuti cui è destinata, sembra sia stata allocata in una zona, classificata R4, soggetta ad alto rischio idrogeologico, diventando una spade di Damocle per l’intero territorio sud della Basilicata. Una capacità volumetrica che può arrivare a 500 mila mc, la discarica di rifiuti speciali solidi più grande d’Europa, il depauperamento del borgo più bello di Basilicata. E tutto questo, ripeto, in una zona geologica che gli esperti considerano delicatissimai. Immaginate se quello che è successo in Romagna potesse accadere in quella zona, con il rischio di contaminazione di tutto il sistema fluviale sauro-agri e Sinni, fino alla diga di Senise chie manda l’acqua al metapontino e alla Puglia. E allora, dove ci porta questa politica del chiagne e fott , tipicamente napoletana? . E ancora: che cosa si aspetta a mettere nero su bianco tutte le zone classificate ad alto rischio idrogeologico e tutti i permessi che sono stati rilasciati, per esaminare il tutto alla luce di un cambiamento climatico che presenta situazioni prima impensabili? E coloro chiamati a proteggere la popolazione da attacchi all’ambiente, perchè intervengono sempre dopo I disastri e non cercano di intervenire prima guardando da vicino la correttezza e legittimità di certe decisioni? La verità è che da tempo questa destra è artefice di una falsa narrazione secondo cui gli ambientalisti impedirebbero l’esecuzione di qualsiasi opera, e questa menzogna collettiva, sostenuta anche da parte della stampa, in effetti serve solo a nascondere il continuo saccheggio del territorio, con opere che alzano il rischio dei potenziali disastri. E perchè le opposizioni non portano questo problema grave delle autorizzazioni in zone a rischio idrogeologico all’attenzione dell’opinione pubblica?. Forse perchè anche loro, quand’erano al governo, hanno fatto la stessa cosa? E dunque da chi dobbiamo aspettarci qualche cmbiamento se continuiamo a oscillare tra Scilla e Cariddi.?Forse è ora che chi non ha colpe per questo stato di cose, faccia sentire forte la propria voce sulla necessità di cambiare strada. Questa sarebbe vera politica al servizio della gente. Ma è come attendersi un miracolo ! Rocco Rosa
LA RETORICA AMBIENTALE DI BARDI E LA STRATEGIA DEL “CHIAGNE E FOTT”
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