Caro Direttore,
ti sottopongo alcune riflessioni che sperono entrino in un dibattito maturo e soprattutto vengano riprese da un Centro-Sinistra all’altezza delle sfide enormi della Basilicata.
La questione del bonus gas, di cui pure io ho parlato tanto, sperando in una maggiore razionalità di utilizzo, va affrontata dal centro-sinistra fuori dal qualunquismo nel quale soprattutto la Destra ha sinora spinto la discussione. Ricordiamo che la legge regionale 28/2022 titola: “ Misure regionali di compensazione ambientale per la transizione energetica ed il ripopolamento del territorio lucano”. Sicuramente c’è un punto oggettivo: la misura non ha funzionato nè per la transizione energetica né tantomeno per il ripopolamento del territorio lucano. Una serie di elementi evidenziano la distorsione e lo spreco che il meccanismo così congeniato comporta. Si possono elencare velocemente: 1. assenza di progressività, 2. mancato ancoraggio ai consumi, 3. mancata apertura alle aziende, 4.esclusione di categorie di utenti, 5. mancanza di un meccanismo incentivante per la transizione.
Una risposta molto parziale, ed anche molto discutibile, rispetto all’esclusione di intere categorie di utenti si è avuta con il cosiddetto bonus “non metanizzati”. E comunque anche nei numeri che offre la maggioranza si sono volutamente escluse dal beneficio almeno 90.000 famiglie. Eppure si tratta di una misura molto utile ai fini di incentivare la transizione ecologica, ma purtroppo depotenziata da storture irragionevolmente non eliminate, e soprattutto con potenzialità enormi non sfruttate.
Continuo pertanto a ritenere il bonus gas una misura positiva ma allo stesso tempo uno spreco per come è stata congeniata. Aggiungo oggi che la considero anche una misura violenta: perché non solo ,come si vede dai numeri, ci sono famiglie esodate sia dal bonus gas che dal bonus “non metanizzati”, ma soprattutto si è creato un meccanismo che ingabbia le risorse su un modello predefinito e che non ha futuro, non dando la possibilità di scelta ai cittadini lucani.
Quello che il centro- sinistra dovrebbe fare, non è eliminare il bonus come dice strumentalmente la Destra, ma dare libertà di scelta alle famiglie lucane. Appare sempre più evidente, anche per altre questioni, che questa Destra è invece allergica alla libertà. Libertà di scelta che l’involuzione di questa Destra sta calpestando in tutti i modi.
Se la Destra non crede nelle potenzialità delle fonti rinnovabili, allora perchè non lasciare la scelta ai cittadini? O forse il timore è che la partita è già vinta dalle rinnovabili e quindi la necessità della violenza per tenerci agganciati al modello fossile?
Perché non consentire alle famiglie di poter decidere come meglio investire le risorse di tutti, o , nello specifico, su quale modello energetico far confluire gli aiuti , piuttosto che tenerle forzatamente legate ad un unico modello.
Ed è per questo motivo che la misura per i “non metanizzati” è una misura monca. Serve un unico fondo che consenta a tutti quelli che vorrebbero passare ad un nuovo modello di poterlo fare, anche i metanizzati. E nel nuovo modello non solo togliere inutili appesantimenti burocratici ma consentire anche altri tipi di investimenti come i sistemi di ricarica a casa dei veicoli elettrici.
Non è affatto normale, che la Regione, in cui opera il più importante stabilimento per la produzione di auto d’Italia, in corso di conversione integrale a modelli elettrici, non adotti una politica massiva di diffusione di punti di ricarica. Basterebbe che la misura per incentivare le fonti rinnovabili domestiche includesse anche la possibilità di un sistema di ricarica privata.
E’ possibile invece, e spero che il Centro sinistra lo possa attuare in caso di vittoria, modificare l’impiego di queste enormi ed importanti risorse creando un fondo unico che ogni famiglia può utilizzare nella libertà di investire come più le cnnviene nella transizione energetica.
Francesco Pietrantuono (Europa Verde)