Il risultato del centrosinistra in Liguria consegna un Pd in crescita rilevante, un AVS stabilmente collocato sul 6 per cento e il crollo dei cinquestelle . Non pervenuta Azione (1,7%) e costretta al ritiro in partenza Italia Viva. La debacle pentastellata (4,5%) per cento emerge come la principale novità di queste elezioni. Il Movimento non solo paga lo scarso radicamento territoriale che si fa sentire sempre nelle elezioni regionali e comunali, le lotte tra Grillo e Conte che stanno allontanando molti degli iscritti, ma anche, e direi soprattutto, la mancanza di visione circa la costituzione di un campo vincente. Continua, non si sa fino a quando, un latente braccio di ferro con il Pd, che si veste di pretesti, veti, incongruenze, sgambetti, forse dimenticando che l’epoca nella quale ci si giocava la leadership della coalizione è tramontata già dalle elezioni europee e oggi c’è un solo partito guida della coalizione ed è il PD. Occorrerebbe partire da questa consapevolezza per rimettere in navigazione la barca , fissando le regole per remare in sincronia e decidendo insieme la rotta. E forse bisogna farlo usando il metodo corretto per garantire impegni reciproci, passando, come fanno Pd e Cinquestelle, per un congresso di partito che metta il sigillo sulla linea politica anche di Azione e di Italia Viva , sottraendola agli umori , alle diffidenze ,agli odi e alle vendette che provengono da altre stagioni E forse questi due congressi che stentano a tenersi sarebbero anche la strada per la ripartenza del centro, la componente che latita nel panorama politico italiano e di cui si avverte la mancanza..Insomma si richiede a tutti una coerenza di comportamento che è il solo collante capace di tenere insieme elementi diversi. Coerenza che è venuta a mancare anche in Basilicata, sia nella vicenda Pittella, sia in quella recente del Sindaco di Matera, Bennardi, raggirato , è il caso di dirlo, da un Pd cinico e scorretto che prima stabilisce un accordo di non belligeranza con il traballante Sindaco per averne i voti alla elezione del presidente della Provincia di Matera e poi, a risultato intascato, porta i suoi consiglieri dal notaio a firmare la fucilazione del primo cittadino. Un fatto grave, non sufficientemente condannato nei due partiti, o meglio subito messo nel dimenticatoio dalle stesse rappresentanti regionali del Movimento cinquestelle, che non hanno minimamente voluto intaccare il buon raporto col Pd in consiglio regionale. Un atto di coerenza di chi ha la lunga vista e passa sopra anche ad uno brutto gesto di un alleato pur di salvaguardare un percorso, oppure un tentativo di smarcarsi dalla linea del Movimento? Sta succedendo forse che nei cinquestelle ognuno interpreta la politica a modo suo e si muove secondo calcoli di convenienza personali? Che manchi una linea politica è notorio, ma che venga a mancare anche il rispetto per i compagni di partito che reggono una Istituzione importante, è troppo. Stessa cosa per il Pd: sapevano dall’inizio che non avrebbero potuto avviare con Bennardi un rapporto di tacita collaborazione a rischio altrimenti di perdere la faccia ed i voti. Chi e perchè si è messo a giocare sporco? Rocco Rosa
UN CAMPO LARGO PIENO DI ERBACCE
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