ROCCO SABATELLA
Missione compiuta. Bastava un punto per avere la certezza della permanenza in serie C e un punto è bastato per festeggiare. La gara con la Juve Stabia è stata lo specchio fedele della stagione del Potenza. E come tante altre partite, il Potenza ha approcciato bene la gara, ha dominato, è passata in vantaggio con un gran gol di Costa Ferreira ma non ha saputo conservare il vantaggio facendosi rimontare da una volitiva Juve Stabia che nella ripresa ha cambiato marcia per cercare di riequilibrare le sorti dell’incontro. Anche un po’ di sfortuna per la formazione rossoblù che ha colpito un palo con Sandri e ha mancato un paio di occasioni importanti per chiudere la gara prima di subire il pari dei campani con Della Pietra. Tantissimi i punti persi in questa maniera che hanno aumentato il rammarico, per la verità contenuto, di Arleo per le tante occasioni sprecate che avrebbero potuto fare scrivere una storia diversa al campionato del Potenza. Ma è tutto bene quello che finisce bene avendo conservato per il secondo anno consecutivo il posto in serie C tra i professionisti. Il protagonista indiscusso dell’impresa è stato Pasquale Arleo che ha preso il Potenza all’ultimo posto e lo ha portato trionfalmente alla salvezza. In 16 partite 22 punti conquistati rispetto ai miseri 14 ottenuti dai due precedenti tecnici Gallo e Trocini in 21 gare. La media punti si è alzata di netto, le prestazioni sono lievitate in alto e il Potenza ha costruito step dopo step la sua permanenza in serie C. Il segreto? Aver portato tutto il gruppo dei giocatori, anche con rapporti iniziali non proprio idilliaci, a remare nella direzione indicata da Arleo: buttarsi tutti insieme nel fuoco per centrare l’obiettivo della permanenza in serie C. Un grande lavoro sulla testa dei giocatori che erano ormai rassegnati al peggio e senza voglia di lottare, non disgiunto da quello altrettanto prezioso sotto l’aspetto fisico, tattico e tecnico per aumentare l’efficacia delle prestazioni. L’impresa resta anche se non bisogna dimenticare che il lavoro è stato agevolato dall’esclusione del Catania a tre turni dalla fine della stagione regolare che ha consentito al Potenza di evitare i play out cui era destinato nel caso ai siciliani fosse stato consentito di finire la stagione. Adesso, stante l’annuncio ripetuto più volte dal presidente Caiata di voler passare la mano, comincerà un altro campionato che riguarderà l’assetto societario del Potenza e la ristrutturazione dello stadio Viviani. Ci sarà tutto il tempo necessario, da oggi e fino alla metà luglio per formalizzare l’iscrizione, per fare un percorso finalizzato a fortificare la base societaria che avrà come capofila l’Associazione Potenza 1919. Alla fine Arleo è un fiume in piena:” era un’impresa che dovevamo fare tutti insieme. Al primo incontro con i giocatori ho detto che se qualcuno pensa che il Potenza deve retrocedere, deve passare sul mio cadavere. Per loro fortuna sono vivo e lo à anche il Potenza che anche con la Juve Stabia ha giocato un buon calcio. La cosa che mi ha inorgoglito di più in questa parentesi è il fatto di aver giocato un calcio bello, a tratti piacevole, creando tante occasioni da gol in ogni gara e contro qualsiasi avversario. Sapere di giocare davanti alla tua gente e proporre uno spettacolo piacevole, oltre che efficace, è la cosa che mi fa più piacere. Credevo, dopo la vittoria di Benevento di aver dato il massimo perché avevo portato il Potenza in C/1. L’impresa di oggi mi ha riavvicinato alla mia gente in maniera esagerata perché è nata una simbiosi pazzesca come non era mai successo, nemmeno ai tempi del successo di Benevento. Pur essendo una missione impossibile, siamo riusciti a centrare l’obiettivo con il concorso di tutti: mio, dello staff, della società con il presidente in testa, dell’Associazione 1919 che mi ha sempre supportato, del pubblico che ci ha sempre seguito con passione e della stampa sempre al nostro fianco. Si può dire che abbiamo creato un team di grandissimo spessore. Il mio futuro? Facciamo passare questo bel momento , poi ci saranno le giuste riflessioni e con calma si troverà la soluzione. Ho già detto al presidente che sono a disposizione del Potenza per qualsiasi ruolo. Devo dire grazie alla mia famiglia che ha pagato più a caro prezzo la mia assenza in questo periodo in cui mi sono dedicato anima e corpo alla squadra. Però è stato piacevole perché mi è tornata la voglia di allenare e ho visto che anche al cospetto di grandi squadre e grandissimi tecnici non ho sfigurato, quindi penso che posso dare ancora qualcosa al calcio”. Domenica prossima si chiude la stagione dei rossoblù con la trasferta di Campobasso dove Arleo farà scendere in campo qualche elemento della Primavera. Cosa già successo ieri con il debutto di Paolo Buchicchio, classe 2004.
L